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I Canti dell'Ontano

by Gerardo Attanasio

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1.
Goofus bird 05:26
Finì a rovescio e ricominciò. Guizzò all’indietro e diventò Odor di vento, di tanto volo Le piume tese a un ritmo solo. Il nastro argento del reverse A riportare cose perse… C’era mistero, c’era una lama Che sorvolavo senza trama, Sul mare crespo fiocchi di spuma E una promessa oltre le brume. Per somigliarsi quanta strada e buio al fondo della prova.. E ieri è adesso, domani andato: Volò all’incanto del passato. Le notti amiche con code lunghe Pezzi di nuvole fra le unghie Il foglio bianco dell’aurora A un fremito contrario d’ali… E adesso volo solo e non mi chiedo A quale ramo arriverò… C’era una volta, ora non più Un ramo, un nido a testa in giù, L’orchestra in aria, la luna bionda, Cerchi di cielo che non torna. Indietro tutta avanti a me. Quanti respiri in fondo a pagine, Pagine e ruggine… E adesso volo solo e non mi chiedo A quale ramo arriverò, Le spalle al giorno nuovo e un becco duro Per tornare dove andrò.
2.
A guardar bene dentro ad ogni cuore C'è sempre un frutto di stagione Da mordere finché c'è tempo O restano i segni di quello che si è perso E' corsa cieca, strepitoso avvio Un polline che neanche dio E mondo in fondo ai lividi Nei giorni a venire Amore, amore e brividi Sapore di collina, dolce mare L'estate che si fa sperare In fondo ad un ingorgo pregno Di nuvole e pioggia Nel cielo ancora gelido Fortuna prende senza rimandare Nessuna voglia d'aspettare La vuoi di più, la vinci tu Sorride alla vita infinita della gioventù E labbra rosse Prese coi baci Mani che audaci Portano via La voglia incendia La mia fantasia Il filo rosso Di qualche allegria Domani è tardi Adesso sei mia
3.
Uccidi chi passa ti costerà il nome e uno sghembo piegarsi rocce sulla fronte cambia corrente per acque diafane silenzioso duello luce che scorre di cera, di piume dov'è un tempio che svetta una gloria ti aspetta di cera, di piume dov'è un tempio che svetta la tua gloria ti aspetta
4.
Mistral 05:12
Non so cosa sia un attimo di calma, Oggi mare gonfio e una spuma che scoppia Contro le banchine dove dorme il sole, Oltre il faro a guardia un riparo migliore… Oltre queste palme e tutti i chiavistelli Per aprire porte di giorni ribelli, Oltre le radici che scavano a fondo Le tue foglie nuove nel cielo rotondo. Sciogli la tua mano, segui quella vela: Viaggerà sospesa su un mare di cera Dove anche l’azzurro si fa più feroce, Sfumerà in un gorgo di lampi di luce. Spade e altri trofei appesi alla parete Entra in quei discorsi che mettono sete Dove muore il tempo e l’anima risponde, Porti la tua lancia a morire fra le onde E la Primavera, umida d’amore, Spruzza bouganville di rosso irreale, Squillano narcisi come lampadine, Salutano l’infanzia bambini e bambine. Venti dal tramonto giù dai Pirenei In rapida discesa sopra i fatti miei, Lungo l’orlo d’ambra della mia bevuta, Sopra questa bocca che bacia e saluta. Sfilano passanti sopra il lungomare, Tonfa il sorcio bigio e riprende a scappare. Ruggine di tubi e alberghi disperati A ospitare braci di muti peccati. Dove va la sera, carica d’attese, Sciolta in una calma di luci sospese? L’orizzonte terso che ti si fa tana, Equilibri fieri sul filo di lama… Riempi questa tela, portami lontano Fà che la mia corsa non sia corsa invano.
5.
L'istinto 03:44
6.
Duramen 04:24
In centro domina e resiste Il trucco del destino Il timido coraggio Del primo mattino, E che carattere si nasconde Nel buio d’una crepa Lontano dagli sguardi Che vita rivela… E invece può, lo so che può Scolorire anche il cielo di giugno E tu lo sai ch’è già perfetto Non avere mai promesso E a ver corso Per lo stesso breve tratto Sorridendo. E dove il bosco fa più paura E gli alberi più radi Sarà meno ordinario L’intrico dei rami. Affiora lì in punta di foglia Il cuore d’una stella Che trema all’aria brada E il mondo risveglia E invece può, lo so che può Scolorire anche il cielo di giugno E tu lo sai ch’è già perfetto Non avere mai promesso E aver corso Per lo stesso breve tratto Sorridendo.
7.
Notturno 06:45
Notte, notte che ti prendi il monte copri i boschi e quanto dorme là stirpi d'api raganelle a frotte a gracidar Cielo vasto che ti specchi in mare culla cupa d'ogni mia mania t'accompagno ai sabba delle fate anima mia Dormi bella in casa di tuo padre sogni in rosa cosa ti accadrà già domani al primo amore sposa quanto durerà? Tace il mondo tacciono le strade dormon treni nelle ferrovie mordon querce i denti del maestrale è una malìa Ti saluto s'addormenta il cuore perdo il filo della fantasia I tuoi occhi come due comete ormai già via.
8.
Marilù 04:12
Hey, Marilù, non sei tu che sorridi alle nuvole? Sciogli un nodo impossibile lì dove non ti vuoi. Stai col tuo cuore nei guai, sembra un nido di rondini: tornan sempre dai limiti intrisi di ciò che sei. Ti morde così questa voglia di perderti, si. Verso che vita, che città? Via di qua… Poi tutto resta com’è tutto torna sempre al suo posto ed il tuo qui non era giusto: buono a resistere. Sai di fatica infinita, di danza cromatica; chiedi al vento una dedica, Vuoi che ti porti via… E il vento però può spostarti ma solo di un po’: verso che vita, che città? …sempre qua.
9.
Lontano l’ontano Che mi figuro dove prima di dormire Contempli la mia immagine sfocata Continua a sussurrarti compromessi Riguardo la solitudine da scrivere a qualcuno E come un tuono all’improvviso nei pensieri Rispolverando le tue gioie del domani… Son diventato l’ossessione più piacevole Ed il rimorso è come un virus Che s’insinua sui sorrisi Delle tue fotografie, delle tue malinconie… Mi pensi vorace di un alito di vita per cambiare idea ti senti distante da ogni mio eventuale tentativo di baciarti ed io…il tuo segreto più importante a modo mio saprei distrarti dalla noia che t’insidia un fiore sul guanciale e quanto non hai avuto mai…
10.
Chiedi un occhio che si sporga di più oltre il velo sopra il ciglio del mondo e davvero ti rilassi guardando lo schermo o dimentichi il tempo disperso? Tieni in pugno pelle secca d'un sogno strisciato dentro un folto groviglio svanito per non perderci un filo di fiato Mira attento spara forte, colpisci le ore fa' che scorrano dietro le spalle non voltare mai il capo o si perde Gioca poco gioca sempre con chi ti conviene batti cacce da serpe, da iena fa' la guardia al tuo posto a sedere Mangia tanto sazia pure i tuoi figli d'argento il ciarpame in cantina sconfina ti addormenti sconfitta dal tempo
11.
Nuota nel freddo ignaro che ti ha travolto con le tue mani sepolte a lungo stai dritta e salda sulla tua rotta bianca ferita che ti ha raccolta Suona, spina del cuore è un'esplosione del vuoto illune sul tuo dolore Risuona il vento vecchi sorrisi dai prati verdi dei Campi Elisi... Nuota dentro il mistero che ti ha travolto con sangue vero scopri il tramonto E già l'estate che tutto acceca batte i rintocchi d'un' ora inquieta.
12.
Umor vitreo 06:21

about

Questo disco è frutto di sperimentazioni che cominciano nel 2009 e terminano nel 2014. Gli arrangiamenti e le manipolazioni del suono ricercati, utilizzando lo studio di registrazione come uno strumento, evocano l'ordine apparentemente irrazionale di un bosco. In esso sono declinati diversi tipi di distanze: un bosco lontano, al riparo dalle voci del mondo, in cui ritrovare la propria autenticità: un giardino di Psiche, di keatsiana memoria, in cui perdersi per ritrovarsi.

credits

released June 14, 2014

Tutte le canzoni sono scritte da Gerardo Attanasio, eccetto Goofus bird e Marilù, la cui musica è stata scritta insieme a Corrado Tortoriello, Serenata per Kenny il cui testo e la cui musica sono stati scritti insieme a Lucio Masiello. Il testo de L'istinto nasce riadattando la poesia omonima di Cesare Pavese contenuta nella raccolta Lavorare stanca. Si ringraziano Giulio Einaudi editore e le eredi del poeta per la gentile concessione. Notturno prende spunto da una celebre lirica di Alcmane.

Arrangiato da Gerardo Attanasio con il prezioso contributo di ogni musicista intervenuto.

Prodotto da Gerardo Attanasio e Peppe De Angelis

Registrato e mixato da Peppe De Angelis e Gerardo Attanasio presso il Blue bell project studio, Castellammare di Stabia (Na) e il Monopattino recording studio, Sorrento (Na).

Marilù è stata registrata in presa diretta presso Phonotype (Na) da Peppe De Angelis e Gianni Ruggiero. Serenata per Kenny è stata registrata in presa diretta presso il Monopattino recording studio da Peppe De Angelis

Mastering: Antonio Ruggiero

Gerardo Attanasio: chitarra acustica (1,2,3,4,5,6,8,9,10,12), chitarra elettrica (1,4,6,7,8,9,10,11,12), chitarra lead (1,2,5), pianoforte (2,4,6,7,8,11,12), synths (tutte le tracce), basso (5,6), batteria (12), percussioni addizionali (1,6,7,11,12), sampling (1,3,4,5,7,9,10,12), bouzimer (4), mandolino (7), chitarra classica (11,12), archi e fiati sintetizzati (5,6,10,11,12), drum machines (11,12)
Peppe De Angelis: chitarra elettrica (2,4,7,8,9,10, 12), flauto (5), lancio di biglie (10), synth bass (11), percussioni (12), piano clusters (6)
Alessandro de Vitti: batteria (1,5,8,9,10), percussioni (12), piano clusters (6)
Marco Sorrentino: batteria (2,4,6,7)
Massimo De Vita: sitar (3), kalimba (3), clarinetto ungherese (3), harmonium (4,10), ukulele (5,12), mandolino (12)
Massimiliano Delli Franci: basso (8)
Fulvio Di Nocera: basso (1,4,10)
Gerardo Oliva: cornamusa elettrica (1), ghironda (7)
Antonio Ostuni: chitarra elettrica lead (10)
Daniele Esposito: basso (2,9)
Giovanni Dema: chitarra e mandolino (9)
Dario Mennella: vibrafono (8)
Francesco Cascone: chitarra acustica (8), chitarra elettrica (4,6)
Tamburini storici borgo Ardinghi, Angri (Sa): tamburini medievali (4,12)
Audrey Rose Fastuca: voce (12)
Valentina Bruno: voce (1,4,7,8), risa (3)
Roberto Pappalardo: direttore di pappagalli (1)
Marzia Longobardi: voce campionata (6)

Il coro di Mistral è composto da: Valentina Bruno, Laura Paolillo, Audrey R. Fastuca, Stefania Aprea, Adelaide Vitelli, Virginia Napoli, Lidya Cascone, Colomba Schettino, Francesco Cascone, Somenico Attanasio, Rocco Paolillo, Stefano DI Martino, Peppe Cerrato, Peppe De Angelis.

Il coro dei cani de L'istinto è composto da: Peppe De Angelis, Stefano Cormino, Stefano Di Martino, Daniele Esposito, Alessandro de Vitti, Francesco Cascone, Vincenzo Esposito.

I Tamburini del borgo Ardinghi di Angri, diretti da Enzo Del Sorbo, chiudono il disco con La Lampa, pezzo tradizionale solitamente eseguito dopo la Danza dei Caroselli. Lampa, che tradotto dal dialetto vuol dire "fiammata", è la mimesi di una catasta di legno che prende fuoco lentamente fino a sfavillare. Idealmente nel disco mima il passaggio dalla stagione primaverile a quella estiva. Il gruppo è presente anche in Mistral, la canzone più primaverile dell'album: in essa come tamburini del Calendimaggio celebrano con il loro suono la primavera.

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about

Gerardo Attanasio Naples, Italy

I'm an Italian songwriter and producer from Napoli area. My first album is Vivere lento (2009), the second one is I canti dell'ontano (2014). In 2015 I wrote Amar perdona, a single about the greatest Italian poet's lyrics, Dante Alighieri, awarded with the important Premio Lunezia. The following album, Terraferma (2019), dedicated to some modern myths of my places. ... more

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